lunedì 13 aprile 2009

-- Quel minor fabbisogno di prof di lettere che lascia perplessi

www.tuttoscuola.com venerdì 10 aprile 2009

Fino ad oggi nella scuola secondaria di I grado gli insegnanti di lettere assicuravano ad ogni classe undici ore settimanali di insegnamento tra italiano, storia e geografia. Su due corsi completi (sei classi), per assicurare complessivamente 66 ore di insegnamento (11 x 6 = 66) si avvicendavano quattro docenti di lettere, due dei quali, ad anni alterni, insegnavano soltanto per 15 ore su 18, rimettendo le tre residue alla disponibilità per attività varie e supplenze.

Per ogni classe, secondo la riforma Gelmini, saranno invece previste da settembre soltanto 9 ore di lettere che dovranno servire per insegnare italiano, storia e geografia. Su due corsi completi di sei classi, basteranno tre docenti di lettere, senza che residuino ore di disponibilità.

Ogni sei classi, dunque, si riduce di una unità il numero dei docenti di lettere.

Se si considera che attualmente le classi a orario normale sono circa 58 mila e sono poco meno di 20 mila quelle a tempo prolungato è facile calcolare che le cattedre di lettere da togliere saranno diverse migliaia.

L'Uil-scuola ha calcolato che potrebbero essere circa 9.500. E potrebbero essere un dato stimato per difetto.

C'è l'incognita dell'aiutino della risorsa oraria (un'ora a settimana) di "approfondimento in materie letterarie" che tuttavia non costituisce cattedra, ma contribuisce alla formazione di cattedra interne in fase residuale.

Oltre al dato di organico che esce fortemente ridimensionato dalla manovra, le perplessità riguardano anche la contrazione di questo insegnamento di base su cui si continuano a spendere parole di impegno per il suo potenziamento (vista anche la diffusa carenza formativa dei nostri ragazzi e della stessa popolazione adulta del nostro paese), a cui non seguono sempre azioni coerenti.

sabato 4 aprile 2009

-- Organici: per la Uil impossibile ricollocare i perdenti posto nelle medie

www.tuttoscuola.com venerdì 3 aprile 2009


Uno studio della Uil scuola sostiene che saranno soprattutto i docenti di lettere delle medie a pagare lo scotto dei tagli.

Dalla circolare sugli organici appena emanata dal ministero dell'Istruzione emerge infatti che mentre alle superiori l'operazione riguarderà i docenti di quasi tutte le discipline, alle medie i tagli cadranno soprattutto sulle cattedre di lettere (9.500 posti in meno) e di tecnologia (2.500).

Per gli insegnanti di italiano, secondo il sindacato, sarà anche difficile la ricollocazione: il numero delle cattedre viene infatti calcolato riportando a 18 ore il totale delle ore frontali di lezione di ciascun docente. "Fino ad oggi l'orario di lezione dell'insegnante era sempre questo, ma, a volte, una parte di queste ore era spesa in attività progettuali o per le supplenze. Ora dovranno tutte essere di lezione. Di qui i 9.500 posti in meno".

Un numero enorme, che secondo il sindacato creerà forti problemi di ricollocazione per chi perde il posto. "Il perdente posto- spiega il segretario Massimo Di Menna- dovrebbe essere spostato in un'altra scuola, ma ovunque ci saranno docenti in più, quindi non si capisce dove saranno mandati". Alcuni potranno occupare i posti precedentemente coperti dai precari, ma non ci sarà posto per tutti. La richiesta del sindacato è perciò quella di lasciarli nel loro istituto magari per altre attività.

La Uil scuola è critica anche sul nodo del tempo scuola: "non viene data una risposta certa e chiara alla scelta delle famiglie. Soprattutto, nella scuola primaria, non è scritto nero su bianco che sarà garantita la scelta delle 30 ore". Per quanto concerne i precari, Di Menna chiede "un monitoraggio preciso e concreto", e l'emanazione della direttiva, più volte annunciata, riguardante l'autonomia didattica e organizzativa alle scuole nell'utilizzo degli insegnanti.

La circolare sugli organici, osserva infine Di Menna, determina poi "la sostanziale eliminazione dell'inglese potenziato, tanto sbandierato,".


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mercoledì 1 aprile 2009

-- Stop ai recuperi per pagare i supplenti

Si invia per conoscenza,
il documento approvato dal consiglio d'istituto del Liceo di Luino, il quale denuncia di essere stato costretto a tagliare i corsi di recupero per poter pagare le supplenze e il funzionamento che non vengono finanziati.

Con preghiera di massima diffusione.
R.P.
DOCUMENTO APPROVATO DAL CONSIGLIO D'ISTITUTO IN DATA 25.03.2009

In merito alla situazione determinatasi nel nostro Istituto, a causa di una carenza di fondi necessari per il pagamento degli stipendi ai supplenti brevi e della conseguente decisione di sospendere i corsi di recupero degli alunni per stornare il corrispettivo a favore degli stipendi di cui sopra, il Consiglio d'Istituto dichiara quanto segue:

Già in passato questo Consiglio aveva espresso il proprio disappunto per il mancato accreditamento al Liceo di Luino dei finanziamenti spettanti per il pagamento degli stipendi ai supplenti brevi e dei compensi per gli Esami di Stato relativi all'anno 2006, per un totale di EUR 122.901,67.Anche i finanziamenti relativi all'anno 2008 per spese obbligatorie (stipendi, Esami di Stato e fondo d'istituto) sono pervenuti solo in parte: ad oggi mancano EUR 47.807,00. In totale la nostra scuola è creditrice dallo Stato di una cifra pari a EUR 170.708,67.

Nel corrente anno scolastico 2008/2009, il nostro Liceo si è trovato nella necessità di dover nominare otto supplenti per assenze di lungo periodo, per assicurare agli utenti il regolare svolgimento dell'attività didattica. L'onere del pagamento degli stipendi dei docenti in questione è a carico del bilancio della scuola. Lo stanziamento spettante per l'anno finanziario 2009, secondo i rigidi parametri fissati dalla notaministeriale protocollo n. 3338 del 25.11.2008, sono appena sufficienti per garantire la copertura stipendiale per il mese di gennaio.

Si evidenzia altresì che nell'anno in corso il Ministero ha completamente azzerato il finanziamento per il funzionamento amministrativo e didattico. Lo stesso, negli anni precedenti, era andato progressivamente diminuendo, rendendo pertanto necessario un incremento della quota d'iscrizione a carico degli utenti. Peraltro per consentire lo svolgimento delle attività pomeridiane di ampliamento dell'offerta formativa siamo stati costretti a chiedere un ulteriore contributo alle famiglie.

In tali condizioni la scuola non è in grado di mantenere adeguati standard educativi e di qualità, a scapito degli studenti, delle loro famiglie e anche degli stessi docenti.

Per sollecitare un intervento risolutore, il nostro Istituto, come altre scuole, ha inviato una richiesta al Ministero, alla Direzione Generale Regionale e all'Ufficio Scolastico Provinciale, senza ottenere purtroppo alcun riscontro.

Il Consiglio d'Istituto pertanto, ancora una volta, è costretto a fare appello alle forze politiche, alle rappresentanze sindacali, agli organi di stampa e all'opinione pubblica affinché il nostro Liceo possa corrispondere alle legittime aspettative dell'utenza.