lunedì 28 settembre 2009

-- COMUNICATO DI RETESCUOLE

Retescuole ritiene che la situazione che attualmente sta attraversando la scuola pubblica sia di estrema gravità. Le scuole che hanno solo sezioni a tempo pieno hanno avuto l'organico richiesto, e ciò è frutto senz'altro delle dure lotte sostenute nel milanese da docenti e genitori lo scorso anno scolastico. I posti che sono stati concessi, però, sono sull'organico di fatto, e dunque volatili. Nelle scuole elementari dove invece vi è una o più sezioni a modulo i tagli sono stati realizzati sconvolgendo anche l'assetto del tempo pieno. Nelle scuole medie lo scempio è ancora maggiore e le scuole superiori stanno entrando proprio in queste settimane nel tunnel che porterà alla riduzione generalizzata del tempo scuola. L'emergenza precari è sotto gli occhi di tutti. Ovunque sono state tagliate risorse per il sostegno alla disabilità, ovunque ci si ritrova con classi sovraffollate in spregio alla legislazione vigente sulla sicurezza. Il personale ata è stato ridotto compromettendo l'efficienza della sorveglianza, della pulizia e dei servizi amministrativi e tecnici. Tutte le scuole vantano crediti spaventosi nei confronti dello stato. La qualità della scuola pubblica, il benessere dei bambini e delle bambine e delle/degli adolescenti non è mai stato così a rischio.

Retescuole chiama il popolo della scuola a ritrovare rapidamente la propria combattività o passeremo i prossimi anni a lamentarci di non aver fatto abbastanza quando ne avevamo la possibilità. Chi pensa che i tagli al personale della scuola siano finiti e già questi gli sembrano tanti, si sbaglia: il ministero ha realizzato solo la prima tranche di un pacchetto che prevede la stessa quantità di tagli ripetuta nei prossimi due anni. Chi pensa che già così i nostri studenti e i nostri figli stiano stretti nelle classi e più di così non sia possibile, si sbaglia: il ministero prevede ancora migliaia di tagli derivati dai futuri aumenti del numero di alunni per classe. Chi pensa che la disabilità sia protetta dalla legge, di nuovo, si sbaglia: già oggi non sono assicurate le ore che gli stessi decreti della Gelmini assicuravano. Occorre muoversi, non serve borbottare da soli per i corridoi.

Come Retescuole chiediamo:

- ai membri dei consiglio di circolo e di istituto di ogni ordine e grado di mobilitarsi, trovarsi, riunirsi e stilare una piattaforma di rivendicazioni che supporti una vertenza generalizzata della scuola pubblica nei confronti dello stato. I cittadini pagano le tasse anche per la scuola pubblica, lo stato non può appropriarsene: sono soldi nostri.

- ai delegati sindacali di prendere iniziative all'altezza di una "ristrutturazione" che ha provocato migliaia di licenziamenti nella scuola, una situazione senza precedenti nel mondo lavorativo, anche a livello di industria.

- ai genitori e agli insegnanti di ragazzi disabili, di trovarsi, riunirsi e di assumere iniziative per sollevare pubblicamente lo scandalo dell'abbandono di questi ragazzi straordinari.

Chiediamo a tutti gli attivisti che in questi anni ci hanno seguito di smuovere nella propria scuola ogni organismo collettivo o rappresentativo perché prenda posizione contro gli attacchi ministeriali.

MA

Tutte queste iniziative sarebbero depotenziate se non ci fosse un momento centrale, unificato, dove tutte le emergenze della scuola pubblica non uscissero allo scoperto. Serve un momento in cui diventi visibile l'indignazione del popolo della scuola. A questo fine sono sicuramente importanti gli appuntamenti del 3 ottobre (manifestazione nazionale dei precari) e del 9 ottobre (sciopero studenti e Unicobas), ma è fondamentale mantenere la prospettiva dello sciopero del 23 ottobre (convocato da Cub, Sdl e Cobas) che offre l'opportunità e il tempo sufficiente per far crescere dal basso la protesta. Non si tratta di aderire a questa o quella piattaforma o sigla sindacale: come sempre per noi si tratta semplicemente di una occasione di protesta di cui appropriarci come popolo della scuola. Chiediamo ai docenti ed ATA di aderirvi al di là della tessera sindacale che si ha in tasca, a tutti i settori studenteschi di parteciparvi, a tutti i genitori che ne hanno la possibilità di aderirvi. Chiediamo ai sindacati scuola di Cgil Cisl e Uil di confluire anche loro su questo appuntamento. Mandiamo un segnale forte e unitario al governo. Il popolo della scuola non si arrende.

quelle e quelli di Retescuole

venerdì 25 settembre 2009

-- L'insegnante straniera che guarda compiaciuta la scuola italiana

da www.tuttoscuola.com venerdì, 25 settembre 2009

E' arcinoto che l'italiano è inguaribilmente esterofilo in tutti i campi, compreso quello scolastico.

Ad, esempio, per molti osservatori di casa nostra il sistema scolastico inglese costituisce il modello ideale da seguire. Un interessante articolo pubblicato su "Il Giornale" sembra invece smentire autorevolmente questo luogo comune.

Testimone di una critica a tutto campo al sistema scolastico inglese è una non meglio identificata docente di scuola primaria inglese conoscitrice anche del sistema scolastico italiano.

L'insegnante critica vari aspetti del sistema scoalstico del suo Paese (programmi eccessivamente essenzializzati, esclusione del mondo personale degli studenti dalle loro attività espressive, non sequenzialità temporale degli studi storico-antropologici, asistematicità degli apprendimenti, attività preparatoria delle lezioni eccessiavmente schematica, ecc.).

In particolare viene criticato il disallineamento nella scuola primaria tra classe anagrafica e livelli di apprendimento che determinano gruppi di livello che si aggregano e disaggregano in base ai livelli raggiunti in una data disciplina, generando una aggressività diffusa.

Dopo tanta critica, l'insegnante britannica rivolge uno sguardo compiaciuto ai bambini italiani, esprimendo apprezzamento e meraviglia, colpita dalla loro innocenza, a confronto dei suoi, aggressivi al punto da prendere a pugni l'insegnante.


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martedì 22 settembre 2009

-- VIVA LA SCUOLA

Da: barbara
Oggetto: [gelmini_no] Vivalascuola. Il primo giorno di scuola.
A: gelmini_no@yahoogroups.com
Data: Domenica 20 settembre 2009, 19:58



Inoltro..... .
Ciao a tutti/tutte.
Barbara

Vivalascuola. Il primo giorno di scuola

Posted by giorgiomorale on September 14, 2009

Ecco il primo giorno di scuola a Napoli, Torino, Milano 1 e 2, Bologna, Terni, Prato, Roma, Ancona, Reggio Calabria, Messina, Palermo... Comincia l'anno del taglio di 42.000 posti di lavoro, non supportato da alcun atto normativo (vedi qui). Il nuovo anno si apre nella incertezza delle norme (vedi qui) e nella protesta (vedi qui e qui). Vivalascuola augura un buono anno scolastico.

Per conoscere la scuola del ministro Gelmini

La scuola elementare

TAGLIO DEGLI ORGANICI E "MAESTRO UNICO"
Hanno ridotto il numero dei docenti: 16 000 in meno in tutta Italia, 470 solo nella provincia di Milano. La riduzione proseguirà inesorabile nei prossimi due anni fino ad ottenere i 30.000 tagli previsti. Anche gli specialisti di inglese sono destinati a sparire: ogni maestra/o dovrà insegnare inglese dopo un corso di 200 ore...
Anche il personale ATA è stato fortemente ridotto: i tagli a livello nazionale sono stati 15.000 mentre 30.000 sono quelli previsti per i prossimi due anni.
Obiettivo primario del ministro: imporre il maestro unico per ottenere il risparmio previsto dalla legge finanziaria (8 miliardi di Euro in 3 anni; per intenderci esattamente la metà di quanto ci costeranno i 131 cacciabombardieri JSF acquistati dal nostro paese).
Ma è possibile ritornare oggi alla formula del maestro "tuttologo" di cinquant'anni fa? Le mobilitazioni di genitori e insegnanti hanno sostanzialmente bocciato il modello del maestro unico (meno del 3% di richieste in tutta Italia) e anzi è aumentata
la richiesta di Tempo Pieno.

MENO TEMPO SCUOLA, MENO SOSTEGNO E ZERO COMPRESENZE
Prosegue inesorabile anche la riduzione del tempo scuola e del sostegno ai bambini e alle bambine con disabilità. Nella maggior parte delle classi il Tempo Pieno viene privato delle ore di compresenza, che saranno destinate a coprire i tagli e le supplenze. Togliere le compresenze vuol dire impedire laboratori (ad esempio quelli di informatica, impossibili da gestire da una sola maestra con 27 bambine/i), uscite (per legge 1 adulto ogni 15 bambini) e attività di recupero! In molte scuole è ormai impossibile attuare anche i modelli orari di 30 e 33 ore (ex modulo), quelli più diffusi al di fuori delle grandi città.
Il Tempo Pieno non è una formula oraria, è un modello didattico-pedagogic o!
Se la scuola riduce l'orario settimanale dovrà per forza insegnare di meno.
Lo scorso anno i genitori hanno firmato in Lombardia oltre 28.000 domande di iscrizione "integrative" in cui hanno richiesto le 40 ore, il doppio organico e 4 ore di compresenza. Queste domande sono state consegnate al Ministero assieme alle altre 230.000 richieste analoghe raccolte in tutta Italia.

AFFOLLAMENTO
Per "risparmiare" oltre 4800 insegnanti in tre anni, dal prossimo anno si potrà arrivare a 27 alunni per classe. Sarà sempre più difficile realizzare interventi adeguati su tutti gli alunni e ampliare l'offerta formativa.

TAGLI AI BILANCI DELLE SCUOLE
Lo scorso anno le scuole non hanno ricevuto il contributo dallo Stato per pagare le spese di ordinaria gestione. Materiale di cancelleria, fotocopie, spese telefoniche, materiale di pulizia ecc. spesso sono stati finanziati dai contributi "volontari" (sic!) dei genitori. Tutte le scuole hanno bilanci drammaticamente in rosso e vantano crediti nei confronti dello Stato.
I fondi per le supplenze sono stati tagliati di oltre il 50%. I/le maestri/e assenti per malattia non verranno sostituite. Ciò compromette gravemente il normale svolgimento dell'attività didattica e lede il diritto allo studio dei bambini e delle bambine.

* * *

La scuola media inferiore

DOVE SONO LE ORE DI RECUPERO O POTENZIAMENTO? E I PROGETTI, CHE FINE FANNO?
Per effetto della riconduzione delle cattedre a 18 ore, l'aumento del numero di alunni per classe e la riduzione del tempo scuola sono state tagliate 1000 cattedre nel milanese (2.600 in Lombardia e 17.500 a livello nazionale). Gli insegnati di lettere, ad esempio, faranno solo lezioni frontali e non potranno più svolgere attività in compresenza (potenziamento, recupero e progetti). Per lo stesso motivo, non potranno più insegnare italiano agli alunni stranieri. Chi lo farà? Anche il personale ATA (non docente) è stato fortemente ridotto: i tagli a livello nazionale sono stati 15.000 mentre 30.000 sono quelli previsti per i prossimi due anni.

E I LABORATORI?
Siccome sono sparite le compresenze e sono stati ridotti gli orari, i laboratori sono a rischio. Prima infatti il laboratorio di informatica era spesso organizzato sfruttando le compresenze nelle ore di educazione tecnica. La classe era divisa in due gruppi che si alternavano nelle esercitazioni informatiche. Adesso non è più così e se la scuola non ha le risorse economiche per pagare esperti esterni, non può più garantire questo servizio.

TI PARE POSSIBILE?
Il numero degli alunni è aumentato fino a 30 per classe e non ci sono i docenti necessari a garantire le ore di sostegno di cui avrebbero diritto i ragazzi e le ragazze con disabilità. Per l'anno che inizia oggi c'è un docente di sostegno ogni quattro alunni diversamente abili.
In aule sovraffollate si insegna male ed è più difficile imparare. Bocciature e malessere non potranno che aumentare.

È ANCHE UNA QUESTIONE DI SICUREZZA!
Che succede se manca un docente?
I fondi per le supplenze sono stati tagliati di oltre il 50%, quindi è facile immaginare che in caso di assenza per malattia di un/una docente le classi saranno divise; si perderanno ore di lezione e i ragazzi e le ragazze si troveranno a condividere ambienti affollati e scomodi. Tutto ciò compromette gravemente il normale svolgimento dell'attività didattica e lede il diritto allo studio degli alunni e delle alunne.

BILANCI IN ROSSO
Non ci sono soldi per pagare le supplenze, né per il normale funzionamento della didattica. Materiale di cancelleria, fotocopie, spese telefoniche, materiale di pulizia ecc. spesso sono stati finanziati dai contributi dei genitori.
Tutte le scuole hanno bilanci drammaticamente in rosso e vantano crediti nei confronti dello Stato. Dirigenti e docenti fanno i salti mortali per assicurare la continuità dell'offerta formativa, ma quest'anno sarà quasi impossibile.

* * *

La scuola superiore

MA È SOLO L'INIZIO, BEN ALTRO POTRÀ ANCORA ACCADERE!
Nelle scuole superiori l'anno scolastico 2009/2010 comincerà con 400 insegnanti in meno a Milano, 1.000 in Lombardia e 11.000 in tutta Italia. Molti docenti precari sono stati espulsi dalla scuola, ma anche numerosi docenti di ruolo sono stati dichiarati soprannumerari. Dall'a.s. 2010/2011 per l'avvio del riordino di Licei, Tecnici e Professionali sono previsti ulteriori 15.000 tagli. Altri docenti precari non saranno riassunti e i docenti di ruolo in esubero saranno messi in mobilità e, se non ricollocati, rischieranno il licenziamento.
Anche il personale ATA è stato fortemente ridotto: i tagli a livello nazionale sono stati 15.000 mentre 30.000 sono quelli previsti per i prossimi due anni.

NUOVI CRITERI PER LA COSTITUZIONE DELLE CLASSI
Le classi saranno costituite da un minimo di 27 alunni per arrivare fino a 33. Le classi prime in cui sono presenti alunni diversamente abili dovrebbero essere costituite con un numero di studenti non superiore a 20, ma per rispettare il limite delle dotazioni organiche tale numero può essere superato.
In aule sovraffollate si insegna male ed è più difficile imparare. Bocciature e dispersione non potranno che aumentare.

RICONDUZIONE DELLE CATTEDRE A 18 ORE
Tutte le cattedre sono state ricondotte a 18 ore.
La riconduzione delle cattedre a 18 ore compromette la continuità didattica, impedisce la sostituzione di docenti assenti, nega la possibilità di attivare corsi di prima alfabetizzazione per gli studenti di madre lingua non italiana e insegnamenti alternativi alla religione cattolica.

TAGLI AI BILANCI DELLE SCUOLE
Tutte le scuole hanno bilanci drammaticamente in rosso e vantano crediti nei confronti dello Stato. Lo scorso anno le scuole non hanno ricevuto il contributo per pagare le spese di ordinaria gestione e per poter attivare i corsi di recupero necessari. I fondi per le supplenze sono stati tagliati di oltre il 50%. Tutto ciò compromette gravemente il normale svolgimento dell'attività didattica e il diritto allo studio dei ragazzi.
La privatizzazione del sistema di istruzione è avviata!

RIORDINO DELLA SCUOLA SUPERIORE
Il riordino della scuola superiore NON è legge. I Regolamenti previsti dall'art.64 della legge n. 133/08 non sono ancora stati definitivamente approvati dal Consiglio dei Ministri.
Secondo quanto previsto dagli Schemi di regolamento nell'a.s. 2010/2011 il riordino coinvolgerà non solo tutte le prime, ma anche le seconde di Licei e Tecnici. Le terze e le quarte dei Tecnici proseguiranno secondo gli attuali piani studio, ma con un orario settimanale ridotto a 32 ore. I Professionali passeranno a 34 ore (per arrivare a 32). A regime tutte le sperimentazioni spariranno e il numero di ore di laboratorio sarà significativamente ridotto. Nei Licei l'orario sarà di 27 ore al biennio e di 30 al triennio (31 al Liceo classico). Fanno eccezione i Licei artistico e coreutico - musicale che prevedono da 32 a 35 ore.
Tutte le scuole superiori dovranno costituire dipartimenti e un comitato tecnico scientifico che svolgeranno di fatto le funzioni affidate oggi al collegio dei docenti. Il comitato tecnico scientifico sarà composto in modo paritetico da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica.
Meno tempo a scuola rende più difficile sia insegnare che imparare. Nelle scuole superiori occorre più collegialità, dipartimenti e comitato tecnico scientifico al contrario la riducono.
(da ReteScuole)

lunedì 21 settembre 2009

-- 1 ottobre convegno a Napoli di Insegnanti Senza Frontiere

CLICCA SULL'IMMAGINE A DESTRA PER INGRANDIRE LA LOCANDINA

-- Nasce a Napoli "Insegnanti senza frontiere"

Cari amici, il 2 luglio 2009 (con un ufficiale atto notarile) si è costituita a Napoli la onlus "Isegnanti senza frontiere" per iniziativa di un gruppo di noi docenti.
Nel corso di un'assemblea (estiva) abbiamo subito raccoltouna quarantina di adesioni (soprattutto giovani):
Successivamente abbiamo costituito una redazione on line e tra pochi giorni sarà possibile seguire tutte le attività sul nostro sito (www.insef.it): per ora compare in chiaro solo la locandina qui allegata.
Per il lancio pubblico della nostra associazione abbiamo organizzato la manifestazione dell'1 ottobre alle ore 16.30 - presso la sede del Cidi - con la partecipazione di Roberto Beneduce che insegna a Torino antopologia culturale ed è presidente del "Centro Franz Fanon", di Valerio Petrarca che insegna nell'Università di Napoli ed è, tra l'altro, autore del libro "I pazzi di Gregoire" basato sull'esperienza vissuta in Africa e di un docente dell'Orientale che insegna lingua e cultura italiana.
L'associazione non è costituita da soli docenti; bensì - sulla base della più celebre esperienza di "Medici senza frontiere" - organizza coloro che intendano intervenire nel campo dell'integrazione, dell'educazione interculturale, delle competenze linguistiche, dell'inclusione sociale, dei diritti di cittadinanza, della fruibilità dei servizi, della lotta alle discriminazioni, dell'assistenza e consulenza per la progettazione d'interventi integrati, della promozioone culturale nel confronto delle diverse storie.
"Insegnanti senza frontiere" vuole essere partecipe del più ampio schieramento esistente contro tutte le forme di razzismo, discriminazione, esclusione che sempre di più oggi minacciano la convivenza civile tra tutti gli uomini.
Spero d'incontrarvi per questa occasione. Un abbraccio da Vittorio Vasquez

venerdì 18 settembre 2009

-- Appello no Gelmini - firma

Da: lopisbarbara
Oggetto: [gelmini_no] Firma il manifesto delle docenti e dei docenti italiani
A: gelmini_no@yahoogroups.com
Data: Martedì 15 settembre 2009, 16:28



Inoltro campagna per i docenti.

Se volete scaricare il manifesto potete farlo qui:
http://forumscuole. it/manifestodoce nti/MANIFESTO. pdf
Per le firme raccolte potete contattarmi al 3407063360, lopisbarbara@ libero.it

APPELLI
Italia, 14/09/2009

Firma il manifesto delle docenti e dei docenti italiani
creato da Marco Donati

Appello a tutte le insegnanti, a tutti gli insegnanti che vogliono difendere la scuola della Repubblica.

Siamo a una nuova ripartenza, come dicono i commentatori sportivi.
Anche per il prossimo anno cercheremo di fare ciò che possiamo per
combattere il colera.
Siamo attrezzati, lo siamo fin dai tempi della Moratti e anche da prima.

Questo però è un anno molto particolare: i risparmi sul sistema
istruzione, il taglio degli organici, il peggioramento delle
condizioni di vita per chi insegna e per chi impara, vanno a
configurare un quadro di sfascio senza ritorno. Il tutto aggravato da
una propaganda martellante del Governo contro i docenti che vengono
additati come gli unici responsabili di tutti i malfunzionamenti del
sistema di istruzione.

Alle giuste azioni di lotta e di opposizione insieme a genitori,
studenti e società civile, crediamo si debba affiancare una iniziativa
forte, sul piano delle idee, dei docenti della scuola italiana per
"fare quadrato" intorno alla professione docente, affiancando alla
denuncia delle responsabilità politiche, elementi qualificanti di
impegno a proseguire nel mandato affidatoci dalla Costituzione.

Difendersi e contrattaccare chi vuol distruggere la scuola pubblica,
scommettendo su una reazione d'orgoglio professionale.

Sottoscrizione e manifesto vogliono essere strumenti per riprendere il
contatto diretto con tutti i docenti e provare a riflettere insieme su
quali strade intraprendere per difendere la scuola di tutti e di
tutte, per tutti e per tutte.

Marco Donati, Retescuole

Per leggere e firmare online il manifesto, fai clic sul link qui sotto

http://www.petizion ionline.it/ petizione/ manifesto- delle-docenti- e-dei-docenti- italiani/ 25

- Madonna assunta - comunicato stampa

CRONACHE DALL'OCCUPAZIONE – 11° giorno

COMUNICATO STAMPA

Dopo l'incontro con il sindaco Rosa Russo Iervolino, l'assessore comunale Rispoli, l'assessore regionale Gabriele, il Direttore Generale Bottino, avvenuto mercoledi 16 presso Palazzo san Giacomo, l'accordo tra noi e le Istituzioni, siglato dal rispetto e dal reciproco riconoscimento dei reciproci ruoli, è stato:

-il completamento dei lavori come prescritto dalla Procura della Repubblica entro 6 mesi, o meglio, prima.
- l'allocamento di 1 milione di euro da parte dell'assessore Corrado Gabriele per i lavori di cui sopra.
-nel frattempo saremo ospitati presso il 74° cd- via Terracina (elementare) con 16 aule e il 41° -Vito Fornari (materna) con 7 aule.

- per il trasporto a via Terracina abbiamo richiesto i pulmini del Comune di Napoli.
-per Ilioneo siamo in attesa della formalizzazione della deroga per i lavori per l'impianto antincendio il cui appalto è già assegnato.

Riconosciamo l'apporto istituzionale dell'assessore Gabriele e del suo staff, del Direttore Generale Bottino, del Sindaco Rosa Russo Iervolino, dell'assessore Rispoli e dei consiglieri Fucito e Simeone.

Ringraziamo in primis il nostro dirigente scolastico, dottoressa Raucci.

Ringraziamo Barbara e il lavoro che da tanti anni compie per la scuola, bene comune.
Un ringraziamento particolare va ai giornalisti della carta stampata e della televisione, e del web per il modo partecipato e puntuale con cui hanno seguito e diffuso tutta la nostra vicenda. Manifestiamo tutti a favore della libertà di stampa.
Ringraziamo il personale della X municipalità, gli esercenti e il quartiere di Bagnoli.

Ringraziamo e abbracciamo i ragazzi dell'Iskra, di Rifondazione e della Casa della Sinistra che con noi hanno passato le notti, cantato, allietato le giornate dei bambini.

Ringraziamo noi stessi per questa avventura. Abbiamo ri-scoperto quanto grande sia la forza dell'essere cittadini, abbiamo capovolto un destino che sembrava già scritto, abbiamo creduto nella nostra scuola pubblica.
Per undici giorni ci siamo incontrati, abbiamo scoperto ricchezze nascoste e le abbiamo messe a disposizione di un sogno apparentemente utopico ma profondamente reale.
Tutti noi, cittadini napoletani.

Adesso non vogliamo disperdere questa ricchezza; disoccupiamo il parlamentino della X municipalità e fondiamo il comitato Madonna Assunta sia per seguire l'evolversi dei lavori dell'edificio, sia per dare un contributo alla vita del nostro quartiere. (mail: madonnaassunta@libero.it.,).

“Risolvere i problemi da soli è egoismo, risolvere i problemi insieme è politica” (don Milani)

Abbiamo imparato, noi, genitori, insegnanti, bambini, a salvaguardare insieme i nostri diritti.

mercoledì 9 settembre 2009

- Il Piave mormorò....

di Giuseppe Aragno
29 luglio 2009
da Fuoriregistro
E' insegnante di lettere e storia dal 1974. Nel bene e nel male, Paola Goisis è figlia della nostra scuola, quella dei fannulloni di Brunetta, ma dice i che i titoli di studio "non garantiscono un'omogeneità di fondo e spesso risultano comprati". Non so se si riferisca a esperienze personali, ma metto le mani sul fuoco: avrà prove da mostrare e copie di denunce puntualmente inviate alle autorità competenti.
In Parlamento non l'ha eletta nessuno. L'ha nominata Bossi, è deputata e ritiene d'avere una delega popolare.
Livornese e leghista - in Padania c'è entrata senza permesso di soggiorno e, a ben vedere, in fondo è clandestina - afferma che "gli insegnanti devono conoscere la cultura della regione dove lavorano". I professori, dice, dovranno superare un "test dal quale emerga la loro conoscenza della storia, delle tradizioni e del dialetto della regione in cui intendono insegnare". Quando è stata Commissario d'esame a Trapani, il test non l'ha fatto di certo e di Sicilia non sarà molto esperta, ma che importa? Se si tratta di Veneto, Goisis non ha pari: nell'ambito dell'Identità Veneta e della Fiera Florovivaistica - è questo il curricolo dei nostri deputati! - ha creato la festa di "Este in Fiore" con la rievocazione storica della "Elezione del Doge".
Una festa in costume con corteo di gondole e patrizi provenienti da Venezia.
Di gondole e Dogi si occupa per noi, con la più grande serietà, la Commissione Cultura della Camera: all'ordine del giorno ci sono poi Alberto da Giussano, l'albo regionale degli insegnanti, il Carroccio e il nuovo giuramento di Pontida.
La signora Goisis finge d'ignorarlo, ma il sangue versato sul Piave dai fanti calabresi e campani è un titolo che nessuno comprò e di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno. Grazie a quel sangue, però, Paola Goisis oggi può divertirsi a giocare con le sue gondole e i suoi dogi. Faccia pure, signora, ma ricordi: tutto ha un limite e tutto prima o poi finisce. Chi insegna storia, però, dovrebbe saperlo: la farsa talvolta si muta in tragedia.

- Trasferimento coatto di tutte le insegnanti del plesso Madonna Assunta del 73° circolo

Da: lopisbarbara
Oggetto: [gelmini_no] Comunicato delle docenti del 73°cd "Madonna Assunta"
A: gelmini_no@yahoogroups.com
Data: Lunedì 7 settembre 2009, 12:55



Le insegnanti del 73° Circolo Plesso Madonna Assunta

Dopo mesi, forse anni, di intenzionale incuria del plesso Madonna Assunta, ecco quale sarà la soluzione al problema: trasferimento coatto delle insegnanti e degli alunni al 67° Circolo a Rione Traiano.

Le dichiarazioni, ora scritte!, dell’inagibili tà dell’edificio che ha ospitato per 60-70 anni collegio e poi scuola (.. e che ospiterà parte di un istituto superiore, nonostante tutto, anche la sede del cral … per i quali non conta l’inagibilità !) ci tolgono “definitivamen te” la nostra scuola, dove abbiamo scelto di lavorare, di collaborare con il territorio, di sperimentare e di crescere come comunità intera, alunni, famiglie, docenti e personale della scuola tutto.

La scuola non è soltanto l’edificio che la ospita, la scuola è l’insieme complesso di relazioni, di reti, di scambi con il territorio circostante, territorio che è in comunicazione ed interazione con il resto della città: la nostra scuola, Madonna Assunta, vive di tutte queste relazioni e le vivifica a sua volta.

Il trasferimento coatto che si vuole mettere in atto avrà come inevitabile conseguenza la “morte& #148; di quanto si è costruito da 34 anni a questa parte: significa strappare i legami, annullare i valori pedagogici ed umanistici con i quali un’intera comunità è cresciuta e continuerebbe a crescere;

significa sradicare questa comunità e renderla inerme, tacitarla, ucciderla;

significa rendere impossibile qualsiasi ideale pedagogico;

significa dichiarare che la scuola non serve, che un intero territorio può farne a meno di una scuola che accoglie 450 bambini di platea;

significa che il quartiere di Bagnoli può fare a meno della sua unica scuola a tempo pieno, che la città di Napoli può fare a meno di una scuola a tempo pieno riconosciuta d’eccellenza;

significa che non ha alcun senso la ricerca didattica che si realizza da anni con università, musei e centri di ricerca;

significa sottostare ad una politica ottusa e poco lungimirante, che non persegue trasparenza e non dà conto di come sia speso il denaro pubblico.

Come è possibile quanto è accaduto alla nostra scuola?
Noi sappiamo che la storia è lunga e molti, dicono, di saperla tutta, ma solo il 7 luglio avveniva quanto ora riporto dal verbale del consiglio di Circolo del 13 luglio : “...la Dirigente... raggiunge il plesso Madonna Assunta...ha constatato la presenza nei locali scolastici del tecnici del Comune di Napoli... durante l'incontro-soprallu ogo, si sono ricevute comunicazioni verbali sullo stato dei lavori ai solai, ormai conclusi, sulla compartimentazione della scuola primaria con quelli dell'IPIA (conclusa), sulla prove di carico e sondaggio alle strutture che hanno dato risultati favorevoli, sull'ultimo intervento da effettuare ad opera di elettricisti da effettuare in data odierna. Nonostante ciò, il geom. Dati ha ritenuto opportuno ribadire che la scuola Madonna Assunta non riaprirà se non dopo ulteriori lavori per il rifacimento delle pavimentazioni , della facciata e del riscaldamento. ...”

Allora, come è possibile che solo un mese dopo detto da più parti che la scuola non potrà aprire, perché sarebbero drammatiche le condizioni strutturali dell'edifico.

Ci domandiamo se tutto questo sia sopraggiunto tra il 7 luglio ed il31 agosto o già da tempo erano queste le caratteristiche dell’edificio, edificio che soltanto negli ultimi 10 anni è stato sottoposto a continui lavori di “restauro& #148;, e che solo nel 2005 ha avuto lavori per l’adeguamento alla legge sulla sicurezza… quegli stessi tecnici non avevano allora gli strumenti per verificare lo stato delle cose? allora hanno voluto realizzare dei lavori su una struttura non sicura?!

Ecco perché tutto suona falso e con obiettivi altri.

Ecco perché non accettiamo questo trasferimento al 67° circolo.

Ecco perché chiediamo agli assessori di riprendere in esame le disponibilità della scuole della X municipalità, affinché accolgano le nostre classi, nel quartiere.

Chiediamo che venga convocato, con urgenza, un tavolo interistituzionale di trattativa, alla presenza dei rappresentanti del CSA, dell'Assessorato all'Istruzione della X Municipalità, del Comune, della Provincia e della Regione, delle Dirigenze di tutte le scuole del territorio Bagnoli-Fuorigrotta , dei Sindacati. Provinciali e Regionali.

Noi vogliamo restare nel quartiere di Bagnoli, vogliamo restare a vigilare, oltretutto, sul nostro territorio, perché vogliamo un’indagine seria sulla struttura di Madonna Assunta, vogliamo far luce sulla leggerezza con cui si è liquidata la storia di questa scuola, vogliamo restare nel quartiere dove, personalmente, da oltre 30 anni fa abbiamo scelto di lavorare e di dedicare la nostra energia, la nostra passione, la nostra vita.

Le insegnanti del 73° Circolo Plesso Madonna Assunta

- 500 bambini senza scuola

Costanza Boccardi - 02-09-2009

Questa è una storia di ordinaria illegalità, che coinvolge 500 bambini napoletani, le loro famiglie e i loro insegnanti.
La nostra scuola, il plesso Madonna Assunta del 73° circolo didattico di Napoli, è stata oggetto dal 2003 di lavori di ristrutturazione. Lavori che abbiamo denunciato, perché non rispondenti alle necessità reali della scuola. 600.000 euro mal spesi, come ha riconosciuto la Procura della Repubblica. D'altra parte cerchiamo di insegnare la legalità, e vedere sperperar finanziamenti pubblici ci costringe, in quanto cittadini, ad intervenire.
Per 6 anni i nostri bambini hanno vagato, a singhiozzo, su quattro quartieri e due municipalità, in quaranta in un'aula, senza strumenti indispensabili allo studio come la biblioteca, il laboratorio scientifico, i computer, gli spazi per la psicomotricità.
Sei anni e 600.000 euro dopo, ci fanno intendere che la scuola non verrà aperta il prossimo 14 settembre. Senza ulteriori spiegazioni. Tutto il lungo, paziente dialogo con le amministrazioni locali non ha avuto alcun risultato. O meglio, ci ha fatto solo perdere tempo.
'Madonna Assunta' è una scuola pubblica a tempo pieno, una delle pochissime del sud; è una scuola voluta trent'anni fa dagli operai dell'Italsider di Bagnoli, radicata sul territorio; è una scuola che lavora sull'integrazione e sulla prevenzione; è un'ottima scuola, una delle migliori della città.
Ma sorge sul lungomare di Bagnoli; forse lì, per qualcuno, ci starebbe meglio un albergo.
Per denunciare l'illegalità stiamo condannando i nostri figli a perdere la LORO scuola, i loro compagni, le loro maestre, Bagnoli a perdere una scuola funzionante, la scuola pubblica a perdere un modello studiato dalle Università.
Era meglio il silenzio?

Costanza Boccardi - cittadina

giovedì 3 settembre 2009

Ordine del giorno approvato dal CNPI il 2 settembre 2009

Ordine del giorno approvato dal CNPI il 2 settembre 2009
L'avvio dell'anno scolastico è contrassegnato da forti elementi di criticità, tensione ed instabilità derivanti dalle misure di contenimento della spesa e della conseguente forte riduzione delle dotazioni organiche del personale.
Tutto ciò comporta inevitabilmente ricadute negative sull'organizzazione del lavoro e dell'offerta formativa soprattutto in quanto risultano diffusamente pregiudicati la continuità ed i rapporti di collegialità e condivisione.
In questo contesto emerge, con particolare evidenza, la condizione di migliaia di lavoratori precari, che per anni con il loro lavoro hanno assicurato il regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche e che oggi vedono compromesse le possibilità di una riconferma del proprio contratto di lavoro.
Una drammatica condizione personale e famigliare che investe in termini di vera e propria emergenza sia la scuola che la società.
Il CNPI, assumendo doverosamente tali questioni, auspica e sollecita tutti quegli interventi che possono assicurare le necessarie tutele ai lavoratori della scuola, al pari di quelle che si stanno definendo per le situazioni di crisi che attraversano il mondo del lavoro, contribuendo, in tal modo, ad attenuare un disagio personale e famigliare che inevitabilmente si riflette sull'intera comunità scolastica.