mercoledì 13 gennaio 2010

-- Interrogazione delle parlamentari del PD Ghizzoni, De Pasquale,Coscia.

da www.tuttoscuola.com

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per quali motivazioni di ordine politico ed economico, in violazione della normativa vigente:

1. si assegnano alle scuole solo risorse di provenienza contrattuale, pochi soldi per le supplenze, per gli esami di stato e per il secondo anno consecutivo, mentre non si riconosce nulla per il funzionamento didattico e amministrativo;
2. si cambiano le procedure e le regole dell’autonomia gestionale delle scuole, dando indicazioni che stravolgono la regolare programmazione e la gestione dei finanziamenti;
3. si ignorano, come se non esistessero, il Regolamento di contabilità e i “Capitoloni”, violando le disposizioni in essi contenute;
4. viene scardinato il concetto di dotazione finanziaria d’Istituto, comprensivo del funzionamento didattico e amministrativo, sostituito da un'indefinita “risorsa finanziaria su cui la scuola può fare affidamento”;
5. si inventa un “tasso medio di assenteismo” a cui legare l’erogazione dei fondi per ulteriori fabbisogni insorti nelle singole situazioni scolastiche, in relazione alla necessità di sostituire il personale assente per garantire il servizio essenziale all’istruzione;
6. si invadono le prerogative della Dirigenza, laddove si prescrive una delibera preventiva del consiglio di istituto per gli accertamenti di “entrate finalizzate” che comportano variazioni al programma annuale;
7. si pregiudica la correttezza contabile, laddove per quanto concerne le entrate non si fa chiarezza tra i finanziamenti vincolati e non, con l’implicito invito a distrarre i fondi del salario accessorio dalla loro finalizzazione;
8. si danno indicazioni confuse e in alcuni casi impraticabili, invitando le scuole a fare fronte agli impegni inderogabili quali le supplenze, ridefinite impropriamente come “deficienze di competenza”, attraverso l’utilizzo dell'avanzo di amministrazione presunto al netto dei residui passivi.;
9. viene sottratta ai Consigli di Istituto la prerogativa di utilizzare l’avanzo di amministrazione una volta che se ne sia verificata l’effettiva disponibilità, realizzando così un modo surrettizio per utilizzare anche i contributi delle famiglie per le supplenze stesse;
10. invitando le scuole ad inserire nell’aggregato “Z” i residui attivi di competenza del MIUR. viene fornita una indicazione oltre che sbagliata sul piano formale anche impraticabile sul piano sostanziale, poiché si tratta di spese obbligatorie già liquidate negli anni passati dalle scuole che hanno anticipato dalla “cassa” i fondi provenienti da altri finanziamenti;
11. si cancella il 25 per cento delle risorse per i contratti di fornitura dei servizi di pulizia, addirittura in forza di un regio decreto del 1923 e prevedendo che, qualora la ditta appaltatrice non accetti tale riduzione, possa risolvere il Contratto. Tale previsione appare ignorare, ancora una volta, che gli organici dei collaboratori scolastici risultano ridotti proprio a fronte degli appalti e, pertanto, ne scaturirà l’impossibilità di mantenere adeguati livelli di pulizia e sorveglianza;
12. nell’insieme delle entrate, viene completamente ignorata la voce relativa alle ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti - in forte aumento nella scuola secondaria di I grado dopo il taglio delle ore a disposizione - e per il funzionamento della terza area degli istituti professionali che, come dovrebbe essere noto, è curriculare.

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